Il mulino ad acqua è un sistema formato da due soggetti indipendenti: la macchina mulino e l’acqua. La loro unione porta ad un rendimento tanto più elevato quanto più razionali sono la costruzione della macchina, la posizione dell’impianto molitorio e la portata dell’acqua.

I primi mulini vitruviani sono stati ubicati in luoghi ricchi di acque correnti, che lambivano da sotto una ruota a pale immersa nel corso d‘acqua. Una miglioria è avvenuta costringendo l’acqua a spingere anche con il suo peso un maggior numero di pale mediante una canaletta a scivolo che avvolgeva per circa un sesto il perimetro di una grande ruota.

Con questo sistema misto “spinta-peso” il mulino aveva bisogno di una minor quantità di acqua e poteva essere costruito anche lontano dai corsi d’acqua, bastava derivare una roggia fino al punto in cui ci potesse essere un modesto “salto d’acqua”.

Tra le valli Beriche dotate di mulino ad acqua, quella di Calto è senz’altro la più bella dal punto di vista paesaggistico. In questo luogo si può ancora godere dell’atmosfera di un ambiente integro ed intimamente legato all’utilizzo dell’acqua attraverso i secoli.